STEFANO PAGLIARINI

GIORNALISTA

“Troppo intima”, così in Afghanistan vietano il suono della voce delle donne

“La voce della donna è troppo intima” e non deve essere sentita cantare, recitare o leggere ad alta voce in pubblico. È una delle nuove regole imposte con una legge varata di recente dal governo dei talebani in Afghanistan, dove adesso non solo sarà vietata la voce delle donne anche il volto scoperto in pubblico. 

Lo ha stabilito la guida suprema per “combattere il vizio e promuovere la virtù”. Le leggi, contenute in un documento di 114 pagine e 35 articoli, riguardano aspetti della vita quotidiana delle persone in pubblico ma vanno soprattutto a minare i diritti e le libertà individuali delle donne, alle quali è dedicato un articolo, il numero 13. 

Questo stabilisce che è obbligatorio per una donna velare il proprio corpo e il proprio viso in pubblico per evitare tentazioni. Viene anche indicato come i vestiti non debbano essere sottili, stretti o corti. Le donne sono anche obbligate a coprirsi davanti a maschi e femmine non musulmani per evitare di essere corrotte. È vietato alle donne guardare gli uomini a cui non sono legate da vincoli di sangue o di matrimonio e viceversa.

L’articolo 17 vieta poi la pubblicazione di immagini di esseri viventi, minacciando il già fragile panorama mediatico afghano. L’articolo 19 vieta la riproduzione di musica, il trasporto di viaggiatrici sole e la mescolanza di uomini e donne non imparentati tra loro. La legge obbliga inoltre i passeggeri e gli autisti a recitare le preghiere in orari prestabiliti. Secondo il sito web del ministero, la promozione della virtù include la preghiera, l’allineamento del carattere e del comportamento dei musulmani alla legge islamica, l’incoraggiamento delle donne a indossare l’hijab e l’invito a rispettare i cinque pilastri dell’Islam. L’eliminazione del vizio implica anche il divieto di fare cose proibite dalla legge islamica. 

“Inshallah vi assicuriamo che questa legge islamica sarà di grande aiuto nella promozione della virtù e nell’eliminazione del vizio”, ha dichiarato Maulvi Abdul Ghafar Farooq, il portavoce del nuovo ministero per la “Propagazione della virtù e la prevenzione del vizio”. Una novità da quando i talebani hanno ripreso il potere nel 2021. Di fatto questo ufficio è il braccio del governo fondamentalista per regolare la condotta personale in pubblico, amministrando punizioni come avvertimenti o arresti se gli esecutori sostenessero che gli afghani hanno violato le norme.

Il mese scorso, un rapporto delle Nazioni Unite ha affermato che il ministero per la “propagazione della virtù e la prevenzione del vizio” sta contribuendo a creare un clima di paura e intimidazione tra gli afghani attraverso gli editti e i metodi utilizzati per farli rispettare. Secondo il rapporto, il ruolo del ministero si sta espandendo in altre aree della vita pubblica, tra cui il monitoraggio dei media e lo sradicamento della tossicodipendenza. 

Stefano Pagliarini

Giornalista di strada. Classe 1984. Stefano Pagliarini è nato a Vercelli e cresciuto ad Ancona. Si è laureato in Scienze Politiche all’università di Macerata, per cui è stato autore di alcune pubblicazioni scientifiche. Sul quotidiano Il Messaggero, per cui ha collaborato dal 2012 al 2014, ha firmato numerosi articoli sul caso del latitante Filippo De Cristofaro (“killer del catamarano”), tra cui un reportage sulla sua evasione nel 2014. Ha collaborato col giornale online AnconaToday, del gruppo Citynews dal 2011, di cui ha poi assunto la carica di responsabile editoriale dal 2015 al 2021. Si è sempre occupato soprattutto di cronaca nera e giudiziaria, con reportage e inchieste sul terremoto delle Marche dal 2016 e della c.d. Strage di Corinaldo dal 2018. Per gli esteri di Today.it, nel 2020, firma un reportage dal Kenya, dove ha lavorato per quasi un mese. Oggi è giornalista della redazione nazionale di Today.it. Oltre il lavoro c’è il nuoto, calcio, cinema e fumetti di Batman. Ha scritto un libro sul fenomeno dei minori stranieri non accompagnati nel 2008, ma quella era un’altra vita.

About Me

Giornalista di strada. Classe 1984. Sono nato a Vercelli, mi sono laureato in Scienze Politiche all’università di Macerata e sono cresciuto ad Ancona. Ex Il Messaggero. Collaboro con Ancona Today e Citynews dal 2011. Mi sono sempre occupato soprattutto di cronaca nera e giudiziaria. Oltre quello c’è il nuoto, calcio, cinema e fumetti di Batman. Ho scritto un libro sulla legge Bossi-Fini, ma era un’altra vita. Continua a leggere…

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