STEFANO PAGLIARINI

GIORNALISTA

Cosa ci insegna il caso di Morgan e Angelica

Messaggi intimidatori, revenge porn, insulti al nuovo fidanzato fino a ingaggiare due persone perché andassero a spaventarla. Fatti che hanno portato all’attivazione del codice rosso, in un processo che stagna da anni nel tribunale di Lecco. L’imputato è Marco Castoldi, in arte Morgan, l’ex cantante dei Bluvertigo. La parte offesa a processo è la cantautrice Angelica Schiatti, in arte Angelica.

A tirare fuori la notizia è Selvaggia Lucarelli, che ne ha scritto su Il Fatto Quotidiano. La cantante Angelica, dopo una breve relazione con Morgan, lo ha denunciato per stalking. È scattato il codice rosso. Poi l’inferno. Morgan avrebbe continuato a inviarle messaggi con la minaccia di pubblicare video erotici di lei. In una chat di gruppo chiamata “InArteMorgan”, un giorno ha scritto: “E adesso vi sparo una tripletta di video porno di A. che vi mettono a posto per qualche anno”, pubblicando in effetti una foto di lei nuda con tanto di insulti. 

Angelica per paura ha cambiato casa. Secondo le accuse, lui ha minacciato anche la famiglia di lei dicendo che, se si fosse “incazzato lui”, lei “avrebbe dovuto farsi la bara”.  L’ha anche denigrata, dicendo ai familiari che lei era solita andare con più persone contemporaneamente. Il peggio è arrivato quando avrebbe addirittura assoldato due uomini per pedinare lei e il suo nuovo compagno, il cantante Calcutta, con l’obiettivo di intimidirli.

E il processo? Sono passati 4 anni dalla denuncia e 3 dal rinvio a giudizio di Morgan. Nel frattempo il procedimento è stato spostato da Monza a Lecco e non è mai stato emessa mezza misura cautelare. L’udienza preliminare è stata celebrata il 10 ottobre del 2023 ma da quel momento è tutto fermo.

Intanto, alla luce di quanto emerso, Warner Music Italy ha dato mandato ai propri legali di “interrompere il rapporto contrattuale in corso con l’artista”. Dal canto suo Calcutta ha denunciato come sia stata proprio Warner Music a “offrire un contratto a questo persecutore nonostante fosse a conoscenza dei fatti”. Tanto che Calcutta ha interrotto ogni suo rapporto di lavoro con quella stessa etichetta. “Le canzoni che scrivo non saranno più disponibili per gli/le interpreti del loro roster e tutti i suoi dipendenti non sono più i benvenuti ai miei concerti” ha scritto proprio Calcutta sui suoi social network. 

Cosa ci insegna la vicenda di Morgan e Angelica?

E allora cosa ci insegna la vicenda di Morgan e Angelica? Due cose. La prima è che nella nostra società, nella migliore delle ipotesi, la violenza sulle donne è ancora qualcosa di socialmente accettato, di tollerato e magari anche di legittimato. Altrimenti non si spiega il fatto che in tanti fossero a conoscenza di tutto questo e nessuno abbia mosso un dito. Salvo non correre ai ripari quando la vicenda è esplosa sui giornali.

La seconda cosa lampante è che abbiamo un problema con la giustizia, che già è lenta di suo, duqnue sempre meno giusta. In più, in questi casi, continua a dimostrare di agire a intermittenza nel tutelare le donne che chiedono aiuto di fronte a un uomo violento. 

Se poi pensiamo a Morgan, che non scopriamo oggi, e a come sia stato premiato e osannato negli ultimi anni, vengono i brividi. Anche perché il successo di Morgan è legato proprio al personaggio, proposto al pubblico come genio incompreso e “unconventional”. Quello sì che tira, ma quello non è anticonformismo, come i media vorrebbero farci credere. Quelli sono campanelli di allarme. Di fronte a questo bisognerebbe aprire un processo a parte, chiamando in causa il mondo dello spettacolo. Ma ci accontentiamo che sia il Tribunale di Monza a sbrigarsi a chiudere questa ennesima vicenda di violenza sulle donne.

Stefano Pagliarini

Giornalista di strada. Classe 1984. Stefano Pagliarini è nato a Vercelli e cresciuto ad Ancona. Si è laureato in Scienze Politiche all’università di Macerata, per cui è stato autore di alcune pubblicazioni scientifiche. Sul quotidiano Il Messaggero, per cui ha collaborato dal 2012 al 2014, ha firmato numerosi articoli sul caso del latitante Filippo De Cristofaro (“killer del catamarano”), tra cui un reportage sulla sua evasione nel 2014. Ha collaborato col giornale online AnconaToday, del gruppo Citynews dal 2011, di cui ha poi assunto la carica di responsabile editoriale dal 2015 al 2021. Si è sempre occupato soprattutto di cronaca nera e giudiziaria, con reportage e inchieste sul terremoto delle Marche dal 2016 e della c.d. Strage di Corinaldo dal 2018. Per gli esteri di Today.it, nel 2020, firma un reportage dal Kenya, dove ha lavorato per quasi un mese. Oggi è giornalista della redazione nazionale di Today.it. Oltre il lavoro c’è il nuoto, calcio, cinema e fumetti di Batman. Ha scritto un libro sul fenomeno dei minori stranieri non accompagnati nel 2008, ma quella era un’altra vita.

About Me

Giornalista di strada. Classe 1984. Sono nato a Vercelli, mi sono laureato in Scienze Politiche all’università di Macerata e sono cresciuto ad Ancona. Ex Il Messaggero. Collaboro con Ancona Today e Citynews dal 2011. Mi sono sempre occupato soprattutto di cronaca nera e giudiziaria. Oltre quello c’è il nuoto, calcio, cinema e fumetti di Batman. Ho scritto un libro sulla legge Bossi-Fini, ma era un’altra vita. Continua a leggere…

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