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STEFANO PAGLIARINI

GIORNALISTA

In provincia di Napoli si contano 4 donne vittime di violenza al giorno

La violenza sulle donne è un problema che riguarda tutta l’Italia. Da nord a sud, senza eccezioni e senza distinzioni di etnia o classi sociali. Di recente però dalla provincia di Napoli arriva un allerta perché qui i numeri sono inquietanti: sono nel 2024, da gennaio a settembre (escluso) si contano 964 denunce o arrestati per maltrattamenti in famiglia e stalking (267 arresti in flagranza e 697 denunce a piede libero), 120 violenti al mese. Una media di circa 4 indagati (arrestati o denunciati) al giorno; 964 storie di violenze fisiche e vessazioni. I dati vengono direttamente dal comando provincia dei carabinieri del capoluogo campano.  (altro…)

In 3 anni la violenza sulle donne nella sanità è aumentata del 40%

Sta aumentando la violenza su chi lavora nella sanità. Le categorie più colpite? Le donne e gli stranieri. Più 40% degli episodi di violenze fisiche e psicologiche contro le professioniste sanitarie negli ultimi 3 anni. Più 35% delle discriminazioni contro le professioniste sanitarie di origine straniera. Dall’1 al 20 agosto 2024 non c’è stato un solo giorno in cui un medico o un infermiere non abbia subito violenza fisica e nell’80% dei casi la vittima era una donna. Nella maggior parte dei casi da un paziente o da un parente di quest’ultimo. Al primo posto ci sono i pronto soccorsi, al secondo gli interventi degli operatori del 118, al terzo i reparti di psichiatria. E questa è tra le ragioni che spingerebbe molte di loro a lasciare l’Italia, per trasferirsi all’estero, in particolare Germania, Svizzera, Olanda o Regno Unito.

Lo dice un report su aggressioni e abusi subiti dai professionisti medico-sanitari in Italia e nel mondo, con un focus particolare sulle donne, realizzato dell’associazione Medici di origine straniera in Italia (Amsi), con l’Unione medica euromediterranea (Umem) e al Movimento internazionale uniti per Unire.  (altro…)

“Troppo intima”, così in Afghanistan vietano il suono della voce delle donne

“La voce della donna è troppo intima” e non deve essere sentita cantare, recitare o leggere ad alta voce in pubblico. È una delle nuove regole imposte con una legge varata di recente dal governo dei talebani in Afghanistan, dove adesso non solo sarà vietata la voce delle donne anche il volto scoperto in pubblico. 

Lo ha stabilito la guida suprema per “combattere il vizio e promuovere la virtù”. Le leggi, contenute in un documento di 114 pagine e 35 articoli, riguardano aspetti della vita quotidiana delle persone in pubblico ma vanno soprattutto a minare i diritti e le libertà individuali delle donne, alle quali è dedicato un articolo, il numero 13. 

Questo stabilisce che è obbligatorio per una donna velare il proprio corpo e il proprio viso in pubblico per evitare tentazioni. Viene anche indicato come i vestiti non debbano essere sottili, stretti o corti. Le donne sono anche obbligate a coprirsi davanti a maschi e femmine non musulmani per evitare di essere corrotte. È vietato alle donne guardare gli uomini a cui non sono legate da vincoli di sangue o di matrimonio e viceversa. (altro…)

Dottoressa stuprata e uccisa in ospedale, proteste di massa in India

Stava tornando in ospedale per coprire un turno serale lei, una dottoressa specializzanda di 31 anni. Venerdì sera 9 agosto (2024) era entrata in servizio al Kar medical college di Calcutta, capitale dello Stato del Bengala Occidentale, nel reparto di pneumologia. Lì è stata stuprata da più persone e poi uccisa. L’episodio ha scatenato proteste in diverse città nel giorno di Ferragosto, con decine di migliaia di donne (ma anche uomini) scese in strada a Calcutta. Nel campus universitario sono anche scoppiati dei disordini.

Le grandi manifestazioni e la rabbia sfogata nelle piazze è dovuta a un mix di questioni aperte in India. Intanto un tema politico molto dibattuto: cioè quello della scarsa sicurezza negli ospedali. Ma soprattutto le condizioni delle donne, in un paese in cui i numeri del National Crime bureau parlano di 51 aggressioni a donne ogni ora; 31.516 denunce di stupro nel 2022 e quasi 8mila donne uccise per motivi di genere nel 2021 (ultimo dato). Tanto che, ad aver fatto esplodere la reazione delle donne in protesta, è stato non solo il tentativo di insabbiare la questione da parte dell’ospedale, che in un primo comunicato stampa aveva parlato di suicidio, ma anche le dichiarazioni del direttore della struttura sanitaria, secondo il quale la dottoressa “non avrebbe dovuto avventurarsi da sola di notte in un reparto isolato e poco frequentato”.  (altro…)

Cosa sappiamo del caso di Elisa, minacciata di morte dall’ex da oltre 1 anno

“Subisco minacce di morte da parte del mio ex fidanzato da mesi ormai. Ho sporto denuncia dai carabinieri e, nonostante i vari codici rossi, le istituzioni sono sparite, lasciandomi nel terrore che possa raggiungermi e uccidermi, vivo costantemente nella paura che questo possa accadere, come purtroppo accade tutti i giorni ad altre donne”.

Con queste poche parole Elisa, 26 anni, originaria della Calabria ma residente da tempo nel Lazio, ha lanciato il suo grido di aiuto sui social, trovando un riscontro enorme. Tutti preoccupati per la situazione di questa ragazza, bersaglio di oltre cento video social in cui l’ex fidanzato ha minacciato di ucciderla. Nei video si vede lui mentre dice: “Ti aspetterò per tutta la vita, fin quando non ti farò a pezzi. Ne parleranno tutti i giornali e televisioni, morirai piano piano, come una serpe”. In un messaggio su TikTok arriva anche a dire: “Ti taglio in due come una motosega”. 

Lei si è appellata ai social, ricevendo like e condivisioni con numeri tali da mobilitare perfino la politica. Infatti in Parlamento è stata depositata un’interrogazione da parte di Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza verdi e sinistra, con primo firmatario il deputato democratico Marco Furfaro, che ha parlato con la vittima.  (altro…)

Lo “stress da Covid è attenuante”: la sentenza (spiegata) del femminicidio di Lorena Quaranta

Intanto diciamo subito che questa non è una sentenza definitiva. Anzi, è la Corte di Cassazione (il così detto terzo grado) che rimanda la decisione al grado precedente, cioè il secondo: in questo caso la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria. Perché? La Cassazione non entra nel merito bensì nel metodo. Dice ai giudici di Appello di rivalutare la loro decisione, tenendo in considerazione una cosa che, secondo la Cassazione, non è stata “indagata” a dovere: l’incidenza della pandemia da Covid e delle relative restrizioni sullo stato psicologico di Antonio De Pace, l’infermiere che, il 31 marzo del 2020, ha strangolato la sua ragazza, Lorena Quaranta, 27 anni, nella loro abitazione di Furci Siculo, in provincia di Messina. Ma attenzione: la nuova valutazione riguarda solo la scelta di concedere o meno le attenuanti generiche. (altro…)

About Me

Giornalista di strada. Classe 1984. Sono nato a Vercelli, mi sono laureato in Scienze Politiche all’università di Macerata e sono cresciuto ad Ancona. Ex Il Messaggero. Collaboro con Ancona Today e Citynews dal 2011. Mi sono sempre occupato soprattutto di cronaca nera e giudiziaria. Oltre quello c’è il nuoto, calcio, cinema e fumetti di Batman. Ho scritto un libro sulla legge Bossi-Fini, ma era un’altra vita. Continua a leggere…

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