La costa meridionale di Zante è la parte più turistica dell’isola, si trova vicino alla città e lì ci sono le spiagge più sabbiose che più si prestano all’assalto dei turisti. Quella è la zona della movida, dove la sera si riempie di giovanissimi tra feste in spiaggia e locali notturni.
Il problema è che la stessa costa meridionale è zona protetta. È lì che, nel periodo estivo, arrivano tartarughe marine di varie tipologie. Escono dal mare e attraversano la spiaggia per andare a deporre le proprie uova. Questo ecosistema sta subendo enormi danni per colpa del turismo di massa che, a Zante, è esploso dopo il Covid con i voli low cost e si è concentrato proprio nella parte meridionale dell’isola greca.
Ha un’estensione di 135 chilometri quadrati e, secondo il sito welcometozante.com, “include il golfo di Laganas fino a Keri, gli isolotti di Marathonisi e Pelouso e le isole Strofadi. L’area, con un numero tra 900 e i 2000 nidi all’anno, è considerata uno dei siti più importanti per la deposizione delle uova delle Caretta Caretta in tutto il mediterraneo”.
É quello che abbiamo scoperto al “Mediterranean marine life center di Gerakas” a Zante. Qui sorge un piccolo centro, non il semplice museo dove vedere due tartarughe, è un vero centro informativo e per il recupero delle tartarughe in pericolo. Soprattutto viene spiegato il pericolo che rappresenta l’uomo per le tartarughe marine. Infatti proprio qui si scopre come non ci sia più spazio per la deposizione delle uova da parte delle tartarughe.
Da una parte il problema e quello della presenza di turisti con ombrelloni, sdraio che impediscono fisicamente l’accesso ai nidi che si trovano nella parte più interna della spiaggia. Dall’altra c’è anche il problema rappresentato dai rifiuti che l’uomo produce. In particolare le plastiche, trappole mortali per le tartarughe che scendono sulla terra per nidificare.
Ma il “Mediterranean marine life center di Gerakas” si occupa anche di aiutare questi animali acquatici. Ci sono anche delle vasche di acqua per il recupero delle tartarughe ferite dalla presenza dell’uomo e dai rifiuti.
Cosa fare per aiutare le tartarughe a Zante
Cosa si può fare per migliorare la condizione delle tartarughe? Rinunciare a viaggiare e a visitare Zante? No. Gli operatori del centro indicano tre cose da fare per aiutare le tartarughe. In particolare le Caretta Caretta.
- La prima è evitare di frequentare le spiagge della costa meridionale. Non è neanche un grosso sforzo visto che sono quelle più affollate ma che non hanno nulla da invidiare alle spiagge rocciose delle altre due coste: occidentale e orientale.
- La seconda cosa da fare è non partecipare a tour guidati che portano a visitare le tartarughe perché le imbarcazioni e le persone potrebbero comunque ferirle.
- Nell’eventualità in cui si fosse frequentata una spiaggia con la presenza di tartarughe, l’invito è a fermarsi al centro di recupero per farsi una doccia. La sabbia sarà raccolta e recuperata per aiutare le tartarughe nella nidificazione.