Quella che si è tenuta mercoledì e giovedì mattina al cinema teatro Italia, è stata una due giorni di assemblea dell’Istituto Savoia – Benincasa, in cui, insieme ai ragazzi, abbiamo parlato di unioni civili e del DDL Cirinnà, in questi giorni in discussione in Parlamento. Lo abbiamo fatto con la partecipazione di diversi ospiti, ognuno dei quali ha saputo dare un contributo diverso sull’argomento.
L’avvocato fermano Jole Cipollari ha fornito alcuni strumenti per comprendere in maniera tecnica la proposta di legge, spiegandoci la riforma sotto il profilo giuridico e paragonando la nostra giurisprudenza con quella di altri paesi, soffermandosi con particolare attenzione sui nuovi diritti di cui godrebbero le coppie omosessuali con la nuova normativa. L’avvocato anconetano Linda Cavalieri ha cercato di spiegare le unioni civili e il Ddl dal punto di di vista di chi non la ritiene valida ed è contrario. In particolare è uscita dall’ottica adultocentrica, spostato il punto di vista della discussione sul minore e sui diritti del figlio, ribadendo come l’apertura alle adozioni a coppie dello stesso sesso (la stepchild adoption) sia lesivo per il minore. Io ho avuto modo di raccontare le storie, le voci di chi ancora oggi fa fatica a parlare della propria sessualità in famiglia, sul lavoro e con gli amici. Storie, raccontate nei vari articoli, anche di chi ha subito violenze di stampo omofobico e che ancora oggi, in età adulta, non si sente tutelato. Senza tralasciare un dato sociologico: una manifestazione come quella tenutasi ad Ancona lo scorso 23 gennaio (#Svegliaitalia), non sarebbe mai stata possibile, per lo meno non con quei numeri, fino a qualche anno fa. Infine sono intervenute la psicologa Serena Peroni” insieme alla rappresentante dell’associazione “Che Gender” Romina Antonelli per raccontare cos’è, come nasce e come si manifesta l’omofobia, dando anche delle nozioni tecniche sulla differenza c’è tra il sesso, il genere, la sessualità e l’identità sessuali. E di come ogni forma di discriminazione passa per la violenza verbale, prima ancora di quella comportamentale.
E’ doveroso ringraziare la preside Alessandra Rucci e ragazzi come i rappresentanti d’istituto Luca Santillozzi, Luna Cervone, Caterina Saracinelli, Mattia Naldoni. Ma anche Nicola Danieli. Tutto sotto la supervisione della professoressa Simona Moschini. Ma soprattutto grazie agli studenti che hanno partecipato con vivo interesse. Sono stati loro a dimostrare a noi tutti come i giovani non sono affatto “differenti” ai temi di attualità. Anzi, come mi ha confessato un’insegnante di recente, «a volte siamo noi adulti a dover dimostrare di essere alla loro altezza».